Di recente abbiamo avuto notizia che una scuola di Tango in Kazakhstan, di cui per corretta riservatezza non forniamo il nome, ha chiuso per mancanza di fondi economici e allievi. Questo ci ha davvero meravigliato, ma comprendiamo davvero bene quale sia la problematica in genere, in una nazione così complessa come il Kazakhstan. Tuttavia, nel supportare dei colleghi in difficoltà, crediamo giusto aggiungere che se non si applicano le regole del marketing, nulla di positivo accade, specialmente in una scuola ove si insegna una danza molto semplice ma nello stesso momento difficile da insegnare.
Io e la mia partner ricordiamo spesso, durante workshop o altro tipo di riunione, quanta mai fatica abbiamo avuto nel gestire le serate di lezione, specie nei primi momenti. La difficoltà primaria, incontrata nelle lezioni, di dover far comprendere il concetto di abbraccio, il capire che non si può danzare con i tacchi da 16 cm, il capire che cosa sia il concetto di passione,il concetto di maschio latino in un maschio asiatico. Ma non solo: quante mai volte si è scelto di variare il programma di volta in volta, per far attirare l'attenzione degli allievi, cambiando musiche, passi, inter-scambiando tra loro i partners, gli stessi concetti manipolati per essere compresi meglio. Senza contare che abbiamo faticato non poco a far comprendere lo stesso concetto di Tango: bello, come mi piace! Lo voglio fare anche io! Era la frase che correva di più tra le ragazze, ma alla fine le serate erano piene di ragazze e pochissimi ragazzi. Queste difficoltà, sommate alla necessità quasi morbosa di voler fare tutto in una sola serata (fatto un tipo di passo, ci si sentiva spesso chiedere: e adesso cosa si deve fare?-come se avessero dovuto aspettare una sequenza fissa da eseguire immediatamente), ci hanno messo in seria difficoltà a volte, perché ogni passo aveva una sua difficoltà comprensiva ed una sua difficoltà esecutiva, come se l'uso delle gambe e dei piedi fosse solo una cosa automatica del cervello e non una manovra consapevole e volontaria. Questo per quanto riguarda la struttura delle difficoltà di tirocinio, poi esiste anche la parte di marketing: in una lezione, chi insegna deve essere sempre competitivo, deve dare esempio di bravura non solo nella danza ma anche nel come insegnare i suoi passi, nell'approccio con i danzatori e nel creare un qual certo tipo di ambiente che tenga allegra e interessata la platea. Occorre anche spendere qualche ora nello spiegare la storia e la iconografia della danza che si sta insegnando e dare agli allievi le opportune direttive nella esecuzione dei passi, dopo averli spiegati bene a parole.Senza questi presupposti, la scuola diventa un banale centro di incontro a pagamento che nulla ha a che vedere con il Tango, la sua storia e il suo magico mondo.
We recently had news that a school of Tango in Kazakhstan, the name of which we do not provide for correct confidentiality, closed for lack of funds and number of students . This has really marveled us, but we understand very well what is the problem in general, in a country as complex as Kazakhstan. However, in support of the colleagues in trouble, we just add that if you do not apply the rules of marketing, nothing positive happens, especially in a school where it has been teachds a very simple dance, but at the same time a dance difficult to be teached.
I and my partner often remember, during workshops or other type of meeting, how much effort we have had in managing the evening lesson, especially in the early stages. The primary difficulty, met in lessons, to understand the concept of embrace, the understanding that it is impossible to dance with heels of 16cm, the understanding of what is the concept of passion, and to explain the concept of what could be a male Latino in respect of male Asian. But not only this: how many times we chose to change the program from time to time, in order to attract the attention of students, changing the music, steps, interchanging between them the partners, the same concepts manipulated, to be better understandable. Not to mention that we have struggled just to help people understand the concept of Tango: beautiful, how I like it!! I want to do it too! It was the phrase that ran more among girls, but at the end of the evenings were full of girls and only few boys. These difficulties, added to the almost morbid need to want to do everything in one night (did a kind of step, it felt often ask, and what should you do now?-As if they had to wait for a fixed sequence to be executed immediately), they put us in serious trouble at times, because every step had its own difficulties understanding and its difficulty of execution, such as if the use of the legs and feet was just an automatic thing of the brain and not a maneuver conscious and voluntary. So much for the structure of the difficulty of training, then there is also the part of marketing: a lesson, those who teach must always be competitive, it must set an example of bravery, not only in dance but also in how to teach his steps, in approach with the dancers and how to create a certain kind of environment that takes the audience happy and interested. It should also spend some time explaining the history and iconography of the dance that is teaching, and giving the students the appropriate directives in the execution of the steps, after having explained well using words. Without these assumptions, the school becomes a trivial center meeting payment that has nothing to do with the Tango, its history and its magical world.
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